ARCIDOSSO TRA SIMBOLI E MISTERI
Il borgo di Arcidosso viene menzionato per la prima volta in un documento che risale all'anno 860 d.C. Il suo nome deriva probabilmente dai sostantivi latini arx e dossum, che significano rispettivamente fortezza e dosso. Verso la fine del 900 esisteva soltanto una struttura in pietra a due piani edificata probabilmente dal Marchese Ugo di Toscana su preesistenti insediamenti longobardi. Intorno all'anno 1000 la famiglia comitale degli Aldobrandeschi modificò la preesistente struttura iniziando la costruzione della Torre Maestra con l'aiuto degli abitanti di Casal Roveta, Talassa e Montoto, antichi insediamenti scomparsi di probabile origine etrusco – romana.
Il lato nord – est ancora ben visibile e lo storico Prof. Rosi assieme a Mauro Chiappini,hanno rilevato una serie di scritture con capotesti romani, calligrafie caroline e gotiche. Si notano due date: quella in basso indica l' anno 1104 e quella in alto il 1404. Ancora si riconoscono scudi con bande orizzontali , figure geometriche, numeri e parole leggibili sia da destra che da sinistra, anagrammi e un grande cerchio con la base a falce e provvisto di raggi da sembrare una meridiana. Sul lato interno incassato negli ampliamenti successivi al periodo medioevale,si notano altri interessanti graffiti: una simpatica faccina, uno scudo crociato, il sigillo di Salomone e alcune lettere come la M sormontata dalla croce. Altre interessanti incisioni ornano le pareti della Torre maestra che purtroppo al momento non è visitabile. Il davanzale interno di una feritoia presenta una curiosa incisione a scacchiera come se ne incontrano nei siti adibiti a prigioni o corpi di guardia. Alcune aree del castello sono state ricoperte di intonaco e alcuni interessanti ambienti sono purtroppo interdetti alla visita, come il vano che si apre in prossimità della parete interna coperta di glifi ma una delle stanze cela due graffiti di straordinaria importanza :la Triplice Cinta e l'Alquerque. La stanza si trova a pian terreno ed è piuttosto raro trovare i due simboli affiancati. Essi sono presenti nella celebre Fortezza francese di Chinon , nel Donjon di Coudray dove vennero incarcerati l' ultimo Gran Maestro Templare Jacques de Molay ed il precettore Jeoffrey De Charny. la Torre Maestra che edificata con massi di trachite ben squadrati e levigatissimi svetta per un' altezza di metri 28 con uno spessore murario di metri 2,55. La Chiesa di Sant Andrea a Porta Talassese presenta ai lati dell' architrave, un fiore della vita e una croce patente. Altri simboli nel borgo.... ...alcuni delle corporazioni di mestiere come quella dei calzaioli... ..e proprio vicina a questa iscrizione si trova l' Osteria Bastarda Rossa per la quale consiglio la sosta a chi è pellegrino dei simboli. Il nome dell' Osteria, “Bastarda Rossa”, non è altro che una pregiata qualità del prezioso frutto del castagno. Grazie a queste eccellenze, unite a carni di qualità,le straodinarie cuoche Valeria e Federica propongono dei menù per quanto possibile a “km 0″, riscoprendo le antiche ricette “caperce” e amiatine che da sempre riescono a catturare i palati più raffinati. Per saperne di più: http://www.thalassabeb.com/osteria/ Qui in foto la sottoscritta in compagnia di Valeria, Federica e Mario:il team di Bastarda Rossa. ...ed ecco l' ospitalità che io ed il mio gruppo di amici "pellegrini dei simboli" abbiamo ricevuto.... Bellissima giornata di mente,spirito e gusto,trascorsa tra simboli e misteri...con un pizzico di magia. |
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