QUANDO GLI EVENTI SI ESTINGUONO DIVENTANO PREZIOSE RARITA' DA COLLEZIONE
Giovedì 12 giugno 2014 alle ore 18, si svolse presso la Sala Contrattazioni della camera di commercio di Grosseto, la presentazione della Rivista "Rosa Mistica". Fui invitata ad esporre due opere per questo Evento. Scelsi le mie "simboliche" per eccellenza: ISIS e GALASSIA.
ISIS è una tela di dimensioni 120x80 e che lo crediate o no..nonostante tutti questi anni trascorsi..è ancora in lavorazione.
E' la trasposizione pittorica della visione che Lucio Apuleio fa di Colei. Ho rappresentato Ella come riflessa in uno specchio :infatti i suoi attributi (sistro e vasello) sono invertiti. Perchè ciò che vediamo non è altro che il riflesso di ciò che E'. Passo dalle metamorfosi (o "L' Asino d' Oro"):"Avevo appena chiuso gli occhi, quand’ecco che sulla superficie del mare apparve una divina immagine, un volto degno d’essere venerato dagli stessi dei. Poi la luminosa parvenza sorse a poco a poco con tutto il corpo fuori dalle acque e a me parve di vederla, ferma, dinanzi a me.
Mi proverò a descrivervi il suo aspetto mirabile […]
Anzitutto i capelli, folti e lunghi, appena ondulati, che mollemente le cascavano sul collo divino.
Una corona di fiori variopinti le cingeva in alto la testa e proprio in mezzo alla fronte un disco piatto, a guisa di specchio ma che rappresentava la luna, mandava candidi barbagli di luce.
Ai lati, a destra e a sinistra, lo stringevano le spire irte e guizzanti di serpenti e, in alto, era sormontato da spighe di grano.
Indossava una tunica di bisso leggero dal color cangiante […] ma […] soprattutto confondeva il mio sguardo […] la sopravveste nerissima, dai cupi riflessi, che - girandole intorno alla vita - le risaliva su per il fianco destro fino alla spalla sinistra e di qui stretta da un nodo le ricadeva sul davanti in un ampio drappeggio ondeggiante […]
Quei lembi e tutto il tessuto erano disseminati di stelle scintillanti e in mezzo a esse una luna piena diffondeva la sua vivida luce: lungo tutta la balza di questo magnifico manto, per quanto esso era ampio, correva un’ininterrotta ghirlanda di fiori e di frutti d’ogni specie.
Gli attributi della dea erano poi i più diversi.
Nella destra recava, infatti, un sistro di bronzo […]
Dalla mano sinistra, invece, pendeva un vasello d’oro a forma di barca dal manico ornato da un’aspide con la testa ritta e il collo rigonfio.
Ai suoi piedi divini calzava sandali intessuti con foglie di palma, il simbolo della vittoria.
Tale e così maestosa […] si degnò di parlarmi la dea.
"Eccomi o Lucio, […] io la madre della natura, la signora di tutti gli elementi, l’origine e il principio di tutte le età, la più grande di tutte le divinità, la regina dei morti, la prima dei celesti, colei che in sé riassume l’immagine di tutti gli dei e di tutte le dee, che con il suo cenno governa le altezze luminose del cielo, i salubri venti del mare, i desolati silenzi dell’oltretomba e la cui potenza, unica, tutto il mondo onora sotto varie forme, con diversi riti e differenti nomi. Per questo i Frigi […] mi chiamano Pessinunzia Madre degli dei, gli autoctoni attici Minerva Cecropia, i Ciprioti circondati dal mare Venere Pafia, i Cretesi arcieri famosi Diana Dittinna, i Siculi trilingui Proserpina Stigia, gli antichi abitatori di Eleusi Cerere Attica, altri Giunone, altri Bellona, altri Ecate, altri ancora Ramnusia, ma [gli] Etiopi […] e gli Egizi, così grandi per la loro antica sapienza […], mi chiamano con il mio vero nome: Iside Regina".
Mi proverò a descrivervi il suo aspetto mirabile […]
Anzitutto i capelli, folti e lunghi, appena ondulati, che mollemente le cascavano sul collo divino.
Una corona di fiori variopinti le cingeva in alto la testa e proprio in mezzo alla fronte un disco piatto, a guisa di specchio ma che rappresentava la luna, mandava candidi barbagli di luce.
Ai lati, a destra e a sinistra, lo stringevano le spire irte e guizzanti di serpenti e, in alto, era sormontato da spighe di grano.
Indossava una tunica di bisso leggero dal color cangiante […] ma […] soprattutto confondeva il mio sguardo […] la sopravveste nerissima, dai cupi riflessi, che - girandole intorno alla vita - le risaliva su per il fianco destro fino alla spalla sinistra e di qui stretta da un nodo le ricadeva sul davanti in un ampio drappeggio ondeggiante […]
Quei lembi e tutto il tessuto erano disseminati di stelle scintillanti e in mezzo a esse una luna piena diffondeva la sua vivida luce: lungo tutta la balza di questo magnifico manto, per quanto esso era ampio, correva un’ininterrotta ghirlanda di fiori e di frutti d’ogni specie.
Gli attributi della dea erano poi i più diversi.
Nella destra recava, infatti, un sistro di bronzo […]
Dalla mano sinistra, invece, pendeva un vasello d’oro a forma di barca dal manico ornato da un’aspide con la testa ritta e il collo rigonfio.
Ai suoi piedi divini calzava sandali intessuti con foglie di palma, il simbolo della vittoria.
Tale e così maestosa […] si degnò di parlarmi la dea.
"Eccomi o Lucio, […] io la madre della natura, la signora di tutti gli elementi, l’origine e il principio di tutte le età, la più grande di tutte le divinità, la regina dei morti, la prima dei celesti, colei che in sé riassume l’immagine di tutti gli dei e di tutte le dee, che con il suo cenno governa le altezze luminose del cielo, i salubri venti del mare, i desolati silenzi dell’oltretomba e la cui potenza, unica, tutto il mondo onora sotto varie forme, con diversi riti e differenti nomi. Per questo i Frigi […] mi chiamano Pessinunzia Madre degli dei, gli autoctoni attici Minerva Cecropia, i Ciprioti circondati dal mare Venere Pafia, i Cretesi arcieri famosi Diana Dittinna, i Siculi trilingui Proserpina Stigia, gli antichi abitatori di Eleusi Cerere Attica, altri Giunone, altri Bellona, altri Ecate, altri ancora Ramnusia, ma [gli] Etiopi […] e gli Egizi, così grandi per la loro antica sapienza […], mi chiamano con il mio vero nome: Iside Regina".
Ecco il reportage fotografico della serata.
Era dall' anno 1997 che non partecipavo alla "Primavera Maremmana" , la Rassegna di Arte Contemporanea che da trentanove anni si svolgeva nel centro storico della città.Qui avevo esposto alcune delle produzioni del passato ma anche alcune anticipazioni per una personale che si sarebbe dovuta svolgere nella Primavera del 2015, che non successe mai, che ancora non è successo.
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